Da qualche mese, l’immagine dell’Italia all’estero è in netto miglioramento.
Cos’è successo?
Forse è solo un’etichetta o forse col tempo ci siamo autoconvinti che sia così, eppure ci sentiamo sempre un po’ come il fanalino di coda dei paesi Europei.
L’Italia come quel paese dall’enorme potenziale inespresso e purtroppo a volte anche deriso dalla stampa e dai media esteri.
A questo punto, se dovessimo tradurre questo breve incipit nel linguaggio del marketing, parleremmo del nostro paese come un’azienda che in passato ha vissuto periodi floridi, sfornando addirittura i migliori prodotti sul mercato, ma che ora versa in una situazione di stallo, con un’immagine leggermente danneggiata e senza godere di una buonissima reputazione.
Da qualche mese, grazie soprattutto ad una serie di eventi positivi, pare che la tendenza per l’Italia si stia invertendo.
Sommario
Brand Italia: il caso studio di un inconsapevole re-branding
Non sappiamo cosa sia successo in pochi mesi, ma a quanto pare il Brand Italia si sta facendo strada in molti ambiti.
Nel mondo dei meme e dell’internet in molti hanno ironizzato sul fatto che da quando Chiara Ferragni abbia chiamato sua figlia Vittoria, si sia innescata una striscia positiva di (appunto) vittorie per il bel paese.
È questo il caso di un inconsapevole rebranding, frutto di una serie di eventi che hanno visto l’Italia primeggiare nel corso di questo 2021, definito da molti anno della “ripartenza”.
POLITICA
Partiamo da quello che è da anni il nostro maggior punto di debolezza, la politica.
Dopo anni di incertezze e dibattito politico, improvvisamente Mario Draghi, Mr. “whatever it takes”, diventa capo del paese mettendo per la prima volta (quasi) tutti d’accordo al tavolo dei ministri, il nostro scricchiolante consiglio d’amministrazione.
Il nuovo CEO ci ha permesso in pochi mesi di rialzare la china, scalando la classifica europea nella campagna di vaccinazione e confermando “l’aumento di capitale” grazie al piano Next Generation EU. Nulla di nuovo, se pensiamo che ogni volta che Barack Obama aveva un problema di ordine finanziario, diceva ai suoi: “Chiamate Mario”. Ed è forse proprio grazie alla sua leadership che è diventato il primo Testimonial del nostro tricolore, mettendo i competitor in un angolo.
MUSICA
Proprio così, tutti zitti e buoni. Soprattutto quando la concorrenza ha tentato (senza grossi risultati) di sporcare la vittoria dei Måneskin all’Eurovision, con le illazioni sull’utilizzo di sostanze stupefacenti da parte di Damiano, il frontman della band.
Un Epic Fail che non ha fatto altro che alzare al massimo il volume della colonna sonora del nostro nuovo spot nazionale ed incrementare la notorietà della band in tutto il mondo. Sì, perché i Måneskin, per la prima volta nella storia, hanno portato una band italiana al primo posto nella classifica mondiale di Spotify, facendo capire al mondo intero che non basta cantare in inglese o essere nati in Inghilterra per fare buona musica.
SPORT
E probabilmente nemmeno per giocare a calcio, visto che proprio a Wembley, nell’headquarter della musica e del calcio britannico, capitan Chiellini alza in alto la coppa tingendo il cielo d’azzurro, il colore del nostro storico pantone. Non solo, in Germania hanno addirittura coniato una nuova parola: “Chiellinigkeit”. Un termine che esprime lo stato mentale con cui bisognerebbe affrontare anche le challenge più importanti, ovvero con la giusta dose di positività ed entusiasmo.
La vittoria agli Europei di calcio, essendo questo lo sport più seguito al mondo, ha ovviamente incrementato la Brand Awareness italiana nel mondo, arrivando fino in Giappone, paese ospitante delle Olimpiadi 2020.
È qui che il centometrista Marcell Jacobs eguaglia il record di Usain Bolt del 2016 portando a casa un oro insperato e, per tornare all’inizio di questa storia, anche la speciale telefonata proprio del premier Mario Draghi. Ed anche in questo caso la stampa estera ha acceso i riflettori sul presunto caso di doping dell’atleta, che ha risposto alle critiche senza farsi attendere con la schiacciante vittoria in staffetta 4×100.
Insomma, una serie di eventi che fanno balzare in alto il naming dell’Italia, più o meno come il salto in alto di Gianmarco Tamberi, anche lui medaglia d’oro alle Olimpiadi, proprio a confermare che questa è un’ondata di notorietà che punta a protrarsi sul lungo periodo.
E speriamo continui ancora, visto che nelle Paralimpiadi la musica non è cambiata, anzi abbiamo messo insieme un bel trittico (instagrammabile, bisogna dirlo): 14 ori, 29 argenti e 26 bronzi.
Per non parlare della rivincita della nazionale femminile all’Eurovolley, buttando prima giù il muro della Russia e trionfando poi in finale contro la Serbia.
Sulla base di questi presupposti, forse è davvero arrivato il momento di buttar giù una strategia innovativa che possa incrementare ancor di più l’attuale reputation del nostro paese.

Una nuova strategy per l’Italia e le sue aziende
Non bastavano i Ferragnez, ora i nostri Brand Ambassador si sono moltiplicati.
È vero, politica, musica e sport sono ambiti differenti tra loro, ma insieme hanno valorizzano il nostro maggior punto di forza: il Made in Italy.
Quindi sembra proprio che una nuova ondata di positività stia travolgendo il nostro paese e quelle che appaiono solo come delle singole imprese o episodi isolati, in realtà sono vittorie di una collettività.
In giro si respira aria di crescita, di evoluzione e rivoluzione (soprattutto digitale). Il brand Italia, quindi, gode di una nuova immagine positiva. E se dall’estero dovessero chiedersi quale sia la reason why per visitare l’Italia, ad oggi avrebbero sicuramente più di un motivo.
Anche solo per cantare il nostro jingle: Po – po – po – po – po!
Scherzi a parte, ora non sappiamo se il re-branding dell’Italia continuerà nei prossimi mesi o se addirittura sono già tutti in brainstorming per migliorare la strategy e sfruttare il momento, ma di sicuro sarebbe un peccato non cavalcare questo trend estremamente positivo.
Infatti, in questo periodo sono moltissime le aziende che hanno trasformato un momento di crisi come la Pandemia in una vera opportunità, cercando di sfruttare l’esplosione del digitale e utilizzarlo come un vero e proprio asset commerciale, generando nuovi clienti e nuove partnership ogni giorno.
Come sfruttare il digitale per incrementare un business?
Domanda legittima, ma per fortuna conosciamo la risposta. Tirata a lucido dei canali social ed e-commerce nuovo di zecca: sono queste le principali richieste che Advalorise riceve ogni giorno dalle aziende che vogliono incrementare il proprio business.