In questi anni abbiamo visto diverse società sportive, soprattutto nel calcio, investire ingenti risorse su processi e strategie di Marketing. Questa volta è toccato alla sponda nerazzura di Milano ripensare la propria Brand Identity, modificando il logo, con tanto di font, in uno stile minimal e visivamente più impattante.
Una scelta che ha spaccato in due la tifoseria, creando non poche polemiche.
Sommario
La comunicazione ormai fa la sua parte ovunque, anche nello sport.
FC Internazionale: la storia di un logo lunga 113 anni
Sul campo la “pazza Inter” ha sempre conservato la propria identità, facendo soffrire e gioire i suoi tifosi tra vittorie all’ultimo respiro e sconfitte inaspettate. Una storia fatta principalmente di successi, iniziata nel lontano 1908.
Fin dalla sua fondazione, l’evoluzione del suo stemma è sempre stata coerente, conservando alcuni elementi stilistici che ancora ad oggi ritornano nella sua ultima versione. Da quella data però ne abbiamo viste di tutti i colori, pur restando sempre sintonizzati sul nerazzurro e quel pizzico di color oro che sparisce del tutto nella nuova e inedita versione.

Inter Milano, una scelta che rafforza la propria identità
Un logo che è cambiato tante volte nella sua storia, ma che ha sempre conservato alcuni elementi imprescindibili. In ogni caso, possiamo affermare che l’attuale re-branding non si discosta molto dalla tradizione nerazzura, ma fa scomparire due importanti elementi distintivi.
- Acronimo
Un primo ritocco è stato fatto sull’acronimo “FCIM”, che è stato sostituito solo da “IM”, che sta per “Inter Milano”, con la società che ha comunque specificato che non ci sarà assolutamente un cambio di denominazione.
- Font
Inoltre, quella del font rappresenta una scelta ancor più identitaria, riuscendo a comunicare perfettamente i valori intangibili del brand e rafforzando il senso di appartenenza grazie anche alla scelta cromatica.
- Cromia
Infatti, è stato abbandonato almeno per questa volta il color oro che faceva da sfondo e cornice al logo nerazzuro, dando maggiore rilevanza al bianco del lettering “IM”, che richiama soprattutto il colore del comune meneghino, sempre più presente nelle scelte interisti.

Con questa semplificazione, il tifoso del club si identifica maggiormente grazie all’espressione “I’m”, che significa “io sono” in inglese. Traduzione: io sono interista!
Dunque, un cambio di rotta rispetto al passato, che sicuramente rafforza l’identità nerazzura, già ormai all’interno di un processo di rinnovamento continuo negli ultimi due anni.
Less is more: quando semplificare è una scelta vincente
Semplificare è spesso la scelta migliore, soprattutto quando innovare diventa una necessità.
Il nuovo logo dell’Inter è strettamente ispirato al design attuale ma ne semplifica l’aspetto generale. Questa scelta indica una direzione moderna con un brand minimal, in linea anche con quelle effettuate di altre società (vedi Juventus nel 2017), che puntano ad espandersi anche su altri mercati come ad esempio il lontano est asiatico, in cui la propria immagine conta (forse) più dei risultati.
Ad oggi, quindi, oltre alla bacheca dei trofei e alle scelte di mercato, ogni società deve acquisire un certo posizionamento (e non stiamo parlando di Ranking UEFA).
Non è solo l’Inter ad aver modificato la sua Brand Identity, ma è l’intero mondo dello sport che cambia le sue regole, in cui il marketing diventa sempre più centrale.
Non parliamo più di società sportive, ma di aziende che innalzano il proprio fatturato (per molti già stellare) grazie soprattutto a scelte commerciali come questa.
In sintesi: dalla prossima stagione, chi non acquisterà la nuova casacca nerazzura potrà essere chiamato “nostalgico”.